Banca di Bologna supporta il progetto “Parlami Ancora”
della Fondazione Sant’ Orsola
Per aiutare i ragazzi con disabilità a superare le conseguenze della pandemia
Fin dalle prime fasi della pandemia, Banca di Bologna ha deciso di sostenere la Fondazione Sant’Orsola nella gestione dell’emergenza. Nuovamente al fianco della Fondazione, Banca di Bologna supporta il progetto PARLAMI ANCORA, un servizio per le famiglie di bambini e ragazzi con disabilità intellettive che si trovano ad affrontare le pesanti conseguenze della pandemia.
Bambini e bambine che non vogliono più uscire di casa, che cadono preda di paure e fobie che avevano faticosamente superato, che arrivano a gesti di autolesionismo. Sono alcune delle conseguenze che il distanziamento sociale e l’isolamento – necessari per contenere la pandemia – hanno creato in tanti ragazzi e ragazze, ancora più forti in presenza di disabilità intellettive che rendono anche più complesso ogni tentativo di aiuto.
Per le loro famiglie Fondazione Sant’Orsola, grazie al sostegno di Banca di Bologna, ha deciso di mettere a disposizione un servizio di consulenza psicologica specialistico, proprio per fornire un supporto nella gestione di eventuali problematiche che il particolare periodo che stiamo vivendo può avere acuito, dando attraverso la consultazione psicologica più consapevolezza e maggiori strumenti per affrontarle.
“Fin dall’inizio del lockdown 2020 – sottolinea Alberto Ferrari, Direttore Generale Banca di Bologna – abbiamo sentito il dovere di affiancare e sostenere l’ospedale Sant’Orsola con un nostro contributo diretto e immediato. Questa scelta ha segnato l’inizio di una più estesa, concreta e specifica attività con la Fondazione Sant’Orsola. Anche in questa delicata fase della pandemia siamo vicini alle famiglie e ai loro ragazzi. Vogliamo continuare a sviluppare la collaborazione con la Fondazione a sostegno dei progetti attuali e futuri per il territorio”.
In questa fase di avvio saranno ammesse al servizio, completamente gratuito grazie Banca di Bologna, 20 famiglie e sarà realizzato un sondaggio tra tutte le famiglie con bimbi e ragazzi con Trisomia 21 e disabilità intellettive che gravitano attorno all’ambulatorio del Sant’Orsola per rilevare le problematiche che la pandemia ha portato con sé, che consentirà di mirare meglio il servizio e di indirizzarne lo sviluppo. Il servizio sarà avviato dalla dottoressa Francesca Pulina, psicologa dell’età evolutiva che svolge attività clinica e collabora in attività di ricerca sulla sindrome di Down.
Maggiori informazioni visita il sito della Fondazione Sant'Orsola